Archivi per la categoria: storia del vino

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😀

Miglior spumante
Valle d’Aosta doc Blanc de Morgex et La Salle Brut Prince 2007 – Cave du Vin Blanc de Morgex et La Salle (AO)

Miglior vino bianco
Erbaluce di Caluso docg 2012 – Massimo Pastoris (BI)

Miglior vino rosato
Valle d’Aosta doc Rosè 2012 – Cave des Onze Communes (AO)

Miglior vino rosso giovane
Coste della Sesia doc 2011 – Società Agricola Roccia Rossa (BI)

Miglior vino rosso invecchiato
Gattinara docg Riserva 2007 – Travaglini (VC)

Miglior vino dolce
Valle d’Aosta doc Muscat Petit grain Fletrì 2011 – Cave des Onze Communes (AO)

Erbaluce di Caluso docg Reirì 2012 – Elisa Pozzo (BI)
Erbaluce di Caluso docg FiorFiore 2012 – Tenuta Variselle (BI)
Valle d’Aosta doc Traminer aromatico 2012 – Cave des Onze Communes (AO)
Coste della Sesia doc Rosato Majoli 2012 – Aziende Agricole Sella (BI)
Valle d’Aosta doc Mayolet 2012 – Cave des Onze Communes (AO)
Canavese doc Rosso 2011 – Cantina Sociale della Serra (TO)
Valle d’Aosta doc Fumin Esprit follet 2011 – La Crotta di Vegneron (AO)
Valle d’Aosta doc Fumin 2009 – Les Cretes (AO)
Carema doc 2008 – Ferrando (TO)
Lessona doc San Sebastiano allo Zoppo 2007 – Aziende Agricole Sella (BI)
Gattinara docg Valferana 2005 – Nervi (VC)
Collina Torinese doc Malvasia Deliziosa 2012 – Stefano Rossotto (TO)
Caluso passito doc Riserva 2001 – Cantine Briamara (TO)

Oggi vi voglio parlare di vino. E di vini. E di produttori. E di enoteche.1002741_10152033260903849_422919099_n
Ho avuto la fortuna di lavorare con l’Enoteca Regionale della Serra fino a pochi mesi fa e continuo a collaborare con loro durante le manifestazioni che organizzano durante l’anno. L’ultima, Ottimi 2013, ha visto premiare, come da tradizione, i migliori vini presenti in enoteca.
La mia più grande soddisfazione è stato il super premio al rosato della Cave des Onze Communes. Già in tempi non sospetti tessevo le sue lodi, anche con gli scettici che non credevano in un rosato valdostano e tiè! Ha preso l’ottimo d’oro!!!!
Del Carema di Ferrando ho già parlato in un altro post, ma ero sicuro che avrebbe vinto un ottimo, è troppo buono! 🙂 https://aspettandolalbaa.wordpress.com/2013/07/01/un-pomeriggio-da-ferrando/
Il Coste della Sesia della Roccia Rossa mi ha favorevolmente colpito già qualche mese fa: si tratta di un coste di grande complessità, strutturato, insomma, da provare.
Che dire dei Gattinara e dei Lessona premiati? Ottimi, equilibrati, ben strutturati, di corpo. Il cru del Sella è uno dei miei preferiti, senza dimenticare Travaglini, che dà sempre grandi soddisfazioni, soprattutto quando te lo ritrovi in un locale, in abbinamento a una guancia stracotta con il purè ( vedi Osteria di Quinto Vercellese). Anche se non c’è tra i premiati, consiglio anche il Gattinara Pietro di Paride Iaretti, secondo me l’anno prossimo ci stupirà! 🙂 Me ne sono innamorata la prima volta che l’ho assaggiato e attendo con ansia di berlo di nuovo. Il mondo dei Nebbioli dell’Alto Piemonte racchiude in sì tanti piccoli tesori.

 
La Valle d’Aosta ha ricevuto un sacco di premi, perché i loro vini permettono di scoprire vitigni poco conosciuti che danno gran soddisfazione in bottiglia. Sia i bianchi che i rossi meritano un’attenta degustazione. Il Fumin mi ha lasciato ottimi ricordi per i suoi sentori di frutti di bosco, di spezie, per la nota tannica piacevole e decisa.
Che dire poi degli Erbaluce? Ogni anno che passa i produttori ci regalano vini spettacolari. Il Reirì delle sorelle Pozzo è sempre un’ottima scelta. I premiati sono tutti da provare, abbinandoli magari a del buon pesce di lago.

E il Fletrì, che ha vinto un ottimo d’oro? Se amate i vini passiti, provate a degustare qualche caluso passito e confrontatelo con lui. Difficile dire quale sia il migliore. La finezza del Fletrì però vi rimarrà impressa come un dolce ricordo. 🙂

Non ho parlato di tutti i vini, ognuno di loro merita un assaggio e vi consiglio di annotarvi la lista sopracitata. Ogni tanto scoprire un nuovo prodotto fa bene al cuore!
Io ho avuto la fortuna di imparare a conoscerli, di apprezzarli. Il lavoro delle persone che li producono è prezioso, perché mantengono viva la tradizione dei nostri territori.

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vista lago di Viverone

Li trovate tutti presso i produttori oppure all’Enoteca Regionale della Serra. Un giro al castello per conoscere questi vini vi regalerà un sacco di soddisfazioni: un bicchiere di vino vista lago non ha prezzo.
https://www.facebook.com/pages/Enoteca-Regionale-della-Serra/135145418848?fref=ts
Forza Enoteca!!! 😀


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il mitico Carema doc

Oggi voglio parlarvi di un pomeriggio di metà giugno che mi ha regalato tanta soddisfazione.
Sono andata a dare una mano a un amico, produttore di vini, perché attendeva degli importatori australiani e necessitava di una traduzione per agevolare i simpatici ospiti.
Il produttore in questione si chiama Roberto Ferrando e non posso che tesserne le lodi.

http://www.ferrandovini.it/it/azienda.html

Conoscevo i suoi vini, perché lavorando in enoteca sono sempre presenti, ma non avevo mai fatto una degustazione dedicata ai suoi cavalli di battaglia.
Io sono sommelier e ritengo di aver così tanto da imparare, che quando mi capita l’occasione di poter apprendere direttamente da chi produce vini meravigliosi, non posso che esser grata e assorbire tutto come una spugna( vino compreso!!!!!) 😀
Roberto ha la sede dell’azienda a Ivrea e produce svariate tipologie di vino: Erbaluce docg, Canavese Rosso doc, Carema doc e uno straordinario passito sono stati i nettari che ho potuto degustare, mentre traducevo in inglese, al meglio che potevo, le caratteristiche degli stessi e la storia di questa azienda.

Il Carema è prodotto, ovviamente, a Carema, un delizioso paesino ai confini con la Valle d’Aosta, che regala un nebbiolo di pregio che merita di essere degustato e lodato, tanto che è stato premiato con l’Ottimo dall’Enoteca Regionale della Serra, manifestazione organizzata per far conoscere i vini del territorio e premiare i produttori meritevoli. Un vino di corpo e di struttura, che esce con due diverse etichette: bianca e nera, dedicata esclusivamente alle grandi annate. Un vino con note speziate, sentori di viola, frutta rossa matura. Io ci ho sentito pure le more mature e mi sono goduta la complessità di un grande vino che tutti dovrebbero provare, almeno una volta nella vita.

http://www.lastampa.it/2013/06/24/edizioni/biella/grandi-vini-in-passerella-ecco-gli-ottimi-xnAjuqe3tmNgIRV2QAfpcN/pagina.html

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storia e tradizione

L’Erbaluce che ho degustato, sia fermo che metodo classico, mi ha regalato sensazioni che solo un ottimo vino ben strutturato può dare e il passito è stato la ciliegina sulla torta, tanto che tutti ci siamo concessi il bis, per assaporare al meglio i sentori di miele di castagno che emergono da questo grande prodotto.

Il vino italiano è fatto di piccoli e grandi produttori che si impegnano quotidianamente per creare la storia. Questi vini sono piccoli tesori da scoprire, degustare, ricordare per il lavoro che li ha creati, per la sapienza e la passione dei vigneron che li producono, per la fatica del duro lavoro della terra e per la tradizione che, grazie a loro, si tramanda di generazione in generazione.

Grazie a Roberto e a tutti quelli come lui, che lavorano e si impegnano per far grande il nome dei vini italiani.

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