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Cosa si fa, quando Riccardino Fuffolo scopre di avere una settimana di ferie in più( causa crisi, ma è meglio non pensarci)? Si va allo zoo. Ma non allo zoo, allo zoo safari.

Ecco la cronaca di un pomeriggio di fine agosto!

A dire il vero subito ho pensato che mi ci portasse per lasciarmi al reparto scimmie e bertucce, invece con piacere non solo non mi ha abbandonato lì, ma dopo siamo anche andati a cena in un ristorante, un posto dove io non riesco a finire di mangiare tutto, ma andiamo con ordine.

Partenza alle 14 dopo pranzo leggero, vestiti comodi e accompagnati dai nostri fedeli cappellini Maserati. 😀1175698_508906912511582_662580557_n

Arrivati a Varallo Pombia, ci siamo avventurati allo zoo. Il percorso si fa in auto e si passa in mezzo agli animali liberi. Fantastico! Ho visto un sacco di animali cicciottelli e sereni, mi ha reso ancora più felice.

Si passa dagli animali più tranquilli ai felini, giustamente custoditi a parte, per poi finire il giro con l’auto e iniziare il percorso a piedi.

Non vi so dire l’emozione di vedere gli animali che pascolano vicino a te: ippopotami, rinoceronti, lama, pellicani, gazzelle, tigri a pancia all’aria come gattini, leoni albini e leoni( peraltro infoiati e facenti le cosacce con le leonesse), bufali, bisonti, ghepardi,  scimmie( arrapate pure quelle e con un culo rosso grosso così), lemuri, pesci rari, rettili, pappagalli e uccelli tropicali, rapaci addestrati( fanno anche due spettacoli al giorno, come i pappagalli), caprette, ochette, cavalli, asini, insomma, trovate l’arca di Noè, giraffe e zebre comprese!

Mi sono davvero divertita, ho toccato tutte le caprette di tutti i continenti, ho parlato con i falchetti che piangevano, ho salutato il bisonte, che da tanto è grande mi ha molto colpito. Se penso alle stragi fatte contro questi poveri animali, mi viene un’indignazione che non so descrivervi.

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il bubo bubo, ma l’ho visto anche a Curino!!!

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tutti a fornicare…

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daje…

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la cattivissima murena..

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un simpatico culone…anzi due!! 😀

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mah!

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tenera lei!

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La cosa bella di questo parco, a misura di bambino, è che insegnano il rispetto per la natura, parlando ai piccoli, ma anche ai più grandi, di quanto sia importante preservare la natura e i suoi abitanti, per avere un futuro più sereno.

A un certo punto della nostra visita a piedi, dopo che avevo ripreso Riccardo per l’ennesima volta, con cazziatone incorporato,mi sono girata e ho notato che eravamo l’unica coppia senza figli, ma che il cazziatone era uguale per tutti.  Lì ho capito che un figlio forse non mi manca, perché quando mi fa andar fuori della grazia di dio, mi parifica alle madri del globo terraqueo, senza che si noti alcuna differenza. Grazie Riccardo 😀

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bèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè

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yeeehhhhhhh

Alla fine ci siamo pure concessi due giri sul Brucomela( la mia passione segreta), nel parco giochi attiguo allo zoo e Riccardo si è divertito a scivolare sui gommoni. 1006365_508907452511528_827692235_n 1233472_508907312511542_1339222053_n

E’ stato un pomeriggio davvero sereno, con un sole estivo un po’ più debole e un’aria ancora calda, ma non afosa, con animali che mi han fatto tornare bambina, quando giocavo con gli animaletti di plastica e guardavo tutti i documentari su raitre.

La giornata si è poi conclusa in un ristorante della zona, dove abbiamo mangiato la paella fino a sfondarci, bevendo sangria e ridendo come matti, come facciamo tutte le volte che andiamo a cena. Ma di questo posto dove l’abbondanza regna sovrana, con una spesa adeguata alle tasche bucate della crisi, vi parlerò in un altro post.

L’estate low cost ci ha regalato davvero tanti momenti da ricordare. 😀


Ieri, andando verso il paese di montagna dove abita mia nonna, son passata nel posto dove ho abitato per i primi 18 anni della mia vita.
Quanti cambiamenti, in altri 19 che ne sono passati. Ciò che più mi ha colpito è stata l’erba. Alta, fitta, piena di fiori di montagna, interi prati con l’erba alta.
Sono stata colta dalla malinconia, perché quei prati venivano tagliati, quando io ero piccola. A maggio li si aveva tagliati già due o tre volte almeno, erano ordinati, rasi, ci si poteva giocare sempre. Quando l’erba cresceva il divertimento era doppio: si correva l’erba che sfiorava la vita e si raccoglievano enormi mazzi di fiori di campo da portare a casa alle nonne, senza contare il fatto che se ti beccavano a pestar l’erba da tagliare, dovevi correre ancora più forte per non prendere gli scapaccioni di un nonno a caso, che tanto anche se non era il tuo, andava bene lo stesso.
L’erba verde infestante, l’erba brusca, i fiori gialli del diavolo, il fiordaliso, i fiori lilla, il cardo selvatico erano bellissimi messi insieme in un mazzo legato con qualche spiga colta qua e là.
Il paesaggio lassù è cambiato completamente: un campo sportivo al posto dei prati e di un boschetto, la strada modificata, resa rettilinea, i boschi incolti, sporchi di infestanti e rovi. Quanto erano ordinati i boschi fino a pochi anni. Camminavi per sentieri ben definiti, ogni nonno raccoglieva le fascine per le stufe di casa, ognuno curava il suo pezzo.
Quel luogo, ormai così selvaggio, mi ha fatto pensare al nostro paese oggi: abbandonato a se stesso, in balia dei rovi e delle erbacce, senza che nessuno se ne prenda cura.

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nebbiolo e rive rosse

Nel pomeriggio, ho cambiato paesaggio e dalla montagna son passata alle colline dietro casa, che dopo 9 anni sto iniziando a conoscere meglio.
Le colline dove nasce il Bramaterra, i vigneti di nebbiolo nascosti dalle alture, la Madonna degli Angeli sulla sommità della collina rappresentano un paesaggio che ormai mi è familiare e che mi riconcilia con il mondo quando vado a camminarci. Un tiepido e raro sole ha accolto Riki e me, che con calma ci siam goduti il tardo pomeriggio, scattando fotografie e raccogliendo i fiori di acacia per far frittelle da mangiare dopo cena.
A un certo punto, dall’alto di una vigna di nebbiolo, guardando il paesaggio con le prime risaie allagate in lontananza(ovviamente in ritardo, causa maltempo maledetto), ci siamo detti molto fortunati a vivere qui, immersi nella natura, con nugoli di api e farfalle svolazzanti, fiori di campo e aria fresca.
La semplicità è la mia cura, ultimamente. Non ho bisogno di molto, solo di cose semplici e genuine.
Abbiamo deciso di fare, non appena il tempo lo permetterà, un picnic serale con un buon vino locale a farci compagnia, speriamo di poterlo fare presto.
Una cenetta romantica alla Madonna degli angeli è quello che ci vuole per festeggiare l’arrivo dell’estate. A proposito, arriverà? :O
Intanto, domani sera ci aspetta una serata a Lessona dove potremo degustare un sacco di vini del territorio e non, non vedo l’ora! Pioggia, non mi rovini nemmeno il fine settimana. Tiè!

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pic nic in arrivo

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erba alta e farfalline

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nebbiolo grapes

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frittelle di fiori di acacia

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farfalline o fiorellini?

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